“La SEO è morta.”
Quante volte lo abbiamo letto, magari su qualche post social ad effetto o in un articolo provocatorio? Eppure, ogni volta che apriamo Google per cercare qualcosa, la realtà ci riporta con i piedi per terra: la SEO è viva, vegeta, e decisiva più che mai.
In un mondo dominato dai contenuti digitali, scrivere senza conoscere le basi della Search Engine Optimization significa lanciare parole nel vuoto. Questo articolo si rivolge a giornalisti, copywriter, blogger, aspiranti scrittori e content creator, per spiegare con chiarezza cos’è la SEO, perché è ancora cruciale nel 2025, e perché chi la dichiara morta, spesso, non l’ha mai veramente capita.
Cos’è davvero la SEO?
SEO: una definizione semplice ma potente
La Search Engine Optimization (SEO) è l’insieme di pratiche volte a migliorare la visibilità di un contenuto nei risultati organici (non a pagamento) dei motori di ricerca. In parole povere: se scrivi un articolo, una guida o una pagina web e vuoi che le persone lo trovino su Google, devi ottimizzarlo con criterio.
La SEO riguarda tre grandi aree:
- SEO on-page: ottimizzazione dei contenuti e del codice HTML della pagina (titoli, paragrafi, meta tag, link interni, immagini, parole chiave, ecc.).
- SEO off-page: riguarda la reputazione del tuo contenuto o sito attraverso fattori esterni, come i backlink.
- SEO tecnica: riguarda la struttura tecnica del sito (velocità di caricamento, usabilità da mobile, sitemap, struttura dei dati…).
Il cuore della SEO: la qualità incontra l’intenzione
Oggi la SEO non si limita più all’inserimento forzato di parole chiave. È diventata un’arte dell’intenzione: capire cosa sta cercando l’utente e fornirgli la risposta più completa, utile e ben scritta possibile.
Per questo la SEO è diventata anche scrittura strategica.
Perché la SEO non è morta
L’illusione dell’algoritmo “intelligente”
Molti sostengono che con l’evoluzione dell’intelligenza artificiale di Google, basti scrivere bene e i motori di ricerca faranno il resto. Ma non è così semplice.
Google, con i suoi aggiornamenti (come Helpful Content o il nuovo sistema SGE – Search Generative Experience), sta sì premiando i contenuti utili e ben scritti. Tuttavia, senza una struttura SEO solida, anche il miglior contenuto può restare invisibile.
Come sottolinea il copywriter e formatore Michele Senatore, tra i principali riferimenti del settore in Italia:
“Chi dice che la SEO è morta, molto spesso, non l’ha mai conosciuta davvero. La SEO non è una formula magica, è metodo, strategia e comprensione dell’ecosistema digitale.”
I numeri parlano chiaro
- Il 68% delle esperienze online inizia con un motore di ricerca (BrightEdge).
- Il traffico organico genera oltre il 50% di tutte le visite ai siti web.
- Gli utenti cliccano su risultati organici più del doppio rispetto a quelli sponsorizzati.
Senza SEO, si rinuncia a una fetta enorme di visibilità gratuita e duratura. Non ha senso scrivere un articolo bellissimo se poi nessuno lo trova.

SEO e scrittura: un matrimonio inevitabile
Perché ogni scrittore digitale deve conoscere la SEO
Oggi, chi vuole lavorare nel mondo dell’informazione o dei contenuti digitali non può prescindere dalla SEO. Non importa che tu voglia fare il giornalista, l’autore di blog, il redattore freelance o il copywriter per un brand: la tua voce online ha bisogno di essere trovata.
Scrivere online è profondamente diverso dallo scrivere su carta. Serve:
- Usare parole chiave senza perdere naturalezza.
- Strutturare il testo in paragrafi leggibili e scansionabili.
- Inserire titoli (H2, H3) chiari e ottimizzati.
- Curare meta title e meta description.
- Avere link interni e contenuti coerenti.
La SEO ti obbliga a essere chiaro
Molti vedono la SEO come una gabbia. In realtà, è una bussola.
Scrivere in ottica SEO ti obbliga a:
- Focalizzarti sull’obiettivo del contenuto.
- Capire cosa vuole davvero il tuo lettore.
- Semplificare, strutturare e rendere chiaro il tuo pensiero.
Non è solo questione di “ottimizzare”: è un esercizio continuo di chiarezza, precisione e valore.
Ma allora come si fa SEO nel 2025?
Ecco i pilastri aggiornati della SEO moderna
- Studia le keyword con attenzione
Usa strumenti come Google Keyword Planner, Ubersuggest, SEOZoom o Semrush per capire cosa cercano davvero gli utenti e come lo cercano. - Scrivi per le persone, non per i motori
L’algoritmo è sempre più bravo a riconoscere il valore umano di un testo. Quindi sì alle parole chiave, ma con intelligenza. - Usa titoli e sottotitoli (H1, H2, H3)
Organizzano il contenuto e aiutano Google a capire la gerarchia delle informazioni. - Ottimizza le immagini
Usa nomi file descrittivi, testo alternativo (alt text) e dimensioni leggere per favorire la velocità. - Linka internamente ad altri contenuti utili
Questo migliora l’esperienza utente e la permanenza sul sito. - Scrivi meta title e description accattivanti
Sono il tuo biglietto da visita nei risultati di ricerca. Se non sono ottimizzati, nessuno clicca. - Fai attenzione alla UX (User Experience)
Un sito veloce, mobile-friendly e ben navigabile è premiato da Google.
Cosa succede a chi ignora la SEO
- I contenuti finiscono in fondo ai risultati di ricerca (se non spariscono del tutto).
- Il traffico cala, l’autorevolezza si perde, le opportunità si sprecano.
- I competitor ottimizzati si prendono tutto lo spazio (e i lettori).
Ignorare la SEO oggi significa accettare la mediocrità digitale. E nel lungo termine, vuol dire anche buttare tempo e denaro.
Chi scrive deve sapere come farsi trovare
In un mondo dove chiunque può pubblicare, vince chi sa farsi trovare. E per farsi trovare serve una strategia SEO solida e aggiornata. La SEO non è morta, si è solo evoluta. È diventata meno tecnica e più umana. È diventata una forma di scrittura consapevole.
Chi scrive online ha il dovere di imparare la SEO, se vuole davvero parlare a qualcuno. Che tu sia un giornalista, un blogger, un aspirante autore digitale o un professionista dell’informazione, è ora di smettere di ignorarla.
“Scrivere bene non basta. Serve scrivere bene per il web, e quindi per le persone e per i motori.”
— Michele Senatore
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