Il 26 giugno 2025 segna una data spartiacque per l’informazione sportiva italiana. La delibera AgCom n. 36/25/CONS restituisce al giornalismo il diritto, costituzionalmente sancito, di raccontare anche visivamente ciò che accade durante gli eventi sportivi. Un passo in avanti atteso da anni, che riporta al centro il valore della cronaca, della trasparenza e del diritto dei cittadini a essere informati.
Un nuovo scenario per il giornalismo sportivo italiano
Per anni, i giornalisti hanno dovuto confrontarsi con restrizioni sempre più rigide imposte dalle leghe professionistiche in merito all’uso delle immagini negli eventi sportivi. Molto spesso, anche episodi di evidente interesse pubblico – proteste, scontri sugli spalti, striscioni offensivi, invasioni di campo – venivano oscurati o sottratti al racconto giornalistico, in nome di un’esclusività televisiva che travalicava i confini del buon senso.
Con la nuova delibera AgCom 36/25/CONS, approvata il 26 giugno 2025, questo impianto viene finalmente riequilibrato. Il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, infatti, ha adottato un provvedimento che disciplina in modo chiaro e trasparente le modalità per l’esercizio del diritto di cronaca visiva negli eventi sportivi professionistici.
Immagini correlate: cosa cambia davvero
Il documento è il frutto di un ampio lavoro di concertazione, portato avanti all’interno di un tavolo tecnico che ha visto la partecipazione delle leghe di Serie A e B di calcio, della Lega A di pallacanestro, della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI), dell’Unione Stampa Sportiva Italiana (USSI), dell’Usigrai, dell’Ordine dei Giornalisti e delle principali associazioni della stampa nazionale e locale.
L’obiettivo dichiarato è garantire un accesso equo e trasparente a quelle immagini di fatti rilevanti, spesso non trasmesse in diretta, ma che hanno una forte rilevanza cronachistica. Il provvedimento, infatti, specifica che gli operatori accreditati potranno richiedere tali immagini entro un’ora dalla fine dell’evento, in particolare in relazione a proteste dei tesserati, episodi discriminatori, disordini sugli spalti, invasioni di campo e momenti controversi di gioco.
L’applicazione di queste nuove modalità partirà ufficialmente dalla stagione sportiva 2025/2026, in forma sperimentale, con il tavolo tecnico che resterà attivo per monitorarne gli effetti e valutare eventuali aggiustamenti in corso d’opera.
Un principio costituzionale che torna centrale
Le parole del presidente dell’AgCom, Giacomo Lasorella, non lasciano spazio a interpretazioni: «Si tratta di un provvedimento di grande rilievo, in cui l’Autorità cerca di rendere effettivo il diritto di cronaca, bilanciandolo con gli interessi dei titolari dei diritti».
La ratio del provvedimento è chiaramente costituzionale. L’articolo 21 della Costituzione italiana tutela il diritto all’informazione, che comprende anche la libertà di cronaca, nella sua forma sia testuale sia visiva. Per questo, vietare o limitare l’utilizzo di immagini di fatti rilevanti non solo costituiva un freno per la professione giornalistica, ma una lesione diretta al diritto dei cittadini a conoscere la verità dei fatti.
Questo tema è centrale in ogni percorso formativo di qualità: lo affrontiamo anche nel nostro articolo dedicato alla deontologia giornalistica, tra etica, responsabilità e verità nell’era digitale.
La soddisfazione degli organismi giornalistici
La reazione del mondo dell’informazione è stata immediata e compatta. In un comunicato congiunto, Fnsi, Ordine dei Giornalisti, Ussi e Usigrai hanno espresso grande soddisfazione, definendo la delibera «un importante passo in avanti verso la tutela del diritto di cronaca negli eventi sportivi».
«La delibera AgCom ristabilisce un principio costituzionale che in questi anni aveva subito un forte ridimensionamento», si legge nella nota ufficiale. I rappresentanti della categoria hanno anche ringraziato il presidente Lasorella e l’intero Consiglio per aver ascoltato e raccolto le preoccupazioni del mondo giornalistico, scegliendo inoltre di lasciare aperto il tavolo di confronto, per continuare a valutare insieme i risultati delle nuove regole.
Questa nuova consapevolezza collettiva rappresenta un tassello importante nella più ampia riflessione su come il giornalismo stia cambiando tra tradizione e innovazione.
Cronaca, SEO e comunicazione digitale: una nuova opportunità
Per chi lavora nel giornalismo digitale, questa novità apre scenari molto interessanti. La possibilità di includere nei propri articoli immagini inedite, contestuali, autentiche e non filtrate, consente di aumentare l’impatto comunicativo del contenuto e la sua autorevolezza percepita, anche dal punto di vista del posizionamento SEO.
Google, infatti, premia da tempo i contenuti multimediali originali e pertinenti, soprattutto su piattaforme come Discover e Google News. Integrare immagini che documentano episodi non visibili altrove può rappresentare un fattore competitivo chiave per blog, testate locali, creator indipendenti e freelance. Ma a questa libertà si accompagna anche una crescente responsabilità.
L’uso di immagini deve sempre avvenire nel rispetto della verità dei fatti, dell’interesse pubblico e della dignità delle persone coinvolte. La cronaca non è spettacolo. La diffusione di contenuti sensibili richiede attenzione, competenza e una formazione adeguata alle sfide del giornalismo contemporaneo.
Per chi vuole iniziare un percorso serio nella comunicazione e nel giornalismo, consigliamo anche la lettura dell’approfondimento “Diventare giornalista nell’era della comunicazione”, utile per orientarsi tra deontologia, opportunità e competenze richieste oggi.
Una nuova stagione per il diritto di cronaca
Il giornalismo sportivo torna così a essere testimone completo del reale, capace di raccontare non solo il risultato sul campo, ma anche le tensioni, le emozioni e le contraddizioni che lo circondano. Le immagini, finalmente, non sono più merce esclusiva, ma strumento di racconto, verifica e trasparenza.
Per chi si occupa di formazione, SEO, content marketing e informazione digitale, come facciamo quotidianamente su Link Comunication, questa è una svolta da conoscere, spiegare e valorizzare. Nei nostri corsi dedichiamo ampio spazio alla gestione consapevole delle immagini, all’uso corretto dell’intelligenza artificiale nella scrittura e ai fondamenti giuridici del diritto di cronaca online.
Perché informare è un diritto, ma anche un dovere. E da oggi, grazie a questa delibera, è un po’ più facile farlo con occhi liberi e coscienza pulita.
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